Questa mattina ho condotto un piccolo esperimento. E' quasi un'abitudine, per colazione preparare il porridge, ma stamattina ero in vena di esperimenti e alla solita ricetta base ho aggiunto la cannella e alcuni semi di finocchietto selvatico.
Come si fa il porridge. Almeno come lo faccio io.
Prendo un paio di manciate d'avena in fiocchi grandi, una tazzina da caffè di uvetta, un bicchiere di latte, uno di acqua, un pizzico di sale, un cucchiaio di zucchero di canna; metto tutto in un pentolino a fuoco moderato e mescolando cuocio per circa dieci minuti.
In questo caso ho eliminato lo zucchero e ho aggiunto: cinque datteri denocciolati e tagliati in quarti, un cucchiaino di cannella e una decina di semi di finocchietto selvatico.
Tutto abbastanza normale fin che non capita di masticare il raro seme di finocchietto, a questo punto quella che era una colazione che sarebbe scivolata via senza infamia né lode trova un inceppo che gradevolmente pone un accento, quasi un intoppo che distoglie dai soliti pensieri.
Non pensavo che quel piccolo seme creasse un tale monopolio.