Un tre etti di fagiolini, spuntateli e lessateli col sale. Ci vogliono una ventina di minuti. Tagliateli a pezzetti di circa un centimetro e soffriggeteli con il burro e un po di pepe.
Sbattete le uova, almeno sei con un pizzico di sale e del parmigiano reggiano, incorporate i fagiolini e versate il tutto in una padella con olio bollente. Fate rapprendere con un coperchio e dopo circa dieci minuti girate la frittata dall'altro lato. Lasciate cuocere per altri due minuti e controllate con una forchetta che l'interno sia completamente solido.
Come tutte le frittate è ottima anche fredda. Ci si possono fare dei buonissimi panini.
sabato 4 maggio 2013
martedì 16 aprile 2013
Cozze
Cozze un chilo per due persone. Cipolla, olio e prezzemolo, una noce di burro. Non tutti lo sanno ma le cozze sono il piatto nazionale dei belgi. Le ho comprate all'esselunga, in questo periodo vengono dalla Spagna, sono enormi , buone, succulente ed economiche. Devono essere lavate accuratamente con una spazzolina. Si fa sciogliere il burro con l'olio e rosolare appena la cipolla. Si mettono le cozze e si incoperchia a fuoco vivo. in cinque minuti sono tutte aperte, se non lo sono aspettate che lo siano. Aggiungete il prezzemolo tritato richiudete per un minuto e servite. In Belgio le mangiano con le patatine fritte. A Milano c'è un posto dove le fanno in vari modi alla maniera dei belgi: Le vent du nord. Un po' di oceano in questa città di palude.
Panesecco e cozze
Povero povero e si ricicla il pane vecchio. Ci vuole un kilo di cozze, un po di pane secco a fette, quando avanzate il pane tagliatelo a fette che dopo è difficilissimo. Se non avete il pane possono andar bene le friselle però così non siete green.
Un po di prezzemolo, l'immancabile aglio tre o quattro spicchi a fettine, olio xtvd'o.
Si cuoce le cozze, qualche minuto a fuoco vivo con l'aglio e il prezzemolo. Quando sono aperte si tritano i molluschi con prezzemolo fresco e si adagiano sulle fette di pane secco, si irrora il tutto con il liquido di cottura filtrandolo con un colino fine e un filo d' olio xtvd'o. Un paio di cozze intere per guarnire, et voilà. L'ho mangiato per la prima volta ieri sera è stata una bella sorpresa, eccellente.
Un po di prezzemolo, l'immancabile aglio tre o quattro spicchi a fettine, olio xtvd'o.
Si cuoce le cozze, qualche minuto a fuoco vivo con l'aglio e il prezzemolo. Quando sono aperte si tritano i molluschi con prezzemolo fresco e si adagiano sulle fette di pane secco, si irrora il tutto con il liquido di cottura filtrandolo con un colino fine e un filo d' olio xtvd'o. Un paio di cozze intere per guarnire, et voilà. L'ho mangiato per la prima volta ieri sera è stata una bella sorpresa, eccellente.
lunedì 8 aprile 2013
Piselli con la pancetta
Si soffrigge in olio una cipolla bianca di medie dimensioni tagliata a fettine e quando è un po dorata si aggiunge una fetta di pancetta tesa tagliata a piccole striscioline.Quando il grasso della pancetta diventa trasparente e il magro un po tostato si aggiungono i piselli, si fanno saltare per un paio di minuti, si aggiunge mezzo bicchiere d'acqua e si porta a bollore. Dopo cinque minuti si mette il coperchio e si lascia cuocere a fuoco lento per altri dieci minuti.Dovrebbero essere cotti, comunque assaggiateli e se sono cotti aggiungete il sale. Se l'acqua di cottura non è completamente evaporata alzate la fiamma e fate evaporare.Adesso sono proprio pronti.
domenica 7 aprile 2013
Cavolfiore con le acciughe
Si lessa un cavolfiore al vapore diviso in ciuffetti, circa venti minuti.
In un padellino d'olio extra vergine d'oliva si soffrigge uno scalogno tagliato finemente. Quando lo scalogno è imbiondito si aggiungono una decina di filetti di acciuga sotto sale ben lavati e asciutti. Si versa la salsina d'acciughe sui ciuffetti di cavolfiore direttamente nel piatto.
E' tutto.
In un padellino d'olio extra vergine d'oliva si soffrigge uno scalogno tagliato finemente. Quando lo scalogno è imbiondito si aggiungono una decina di filetti di acciuga sotto sale ben lavati e asciutti. Si versa la salsina d'acciughe sui ciuffetti di cavolfiore direttamente nel piatto.
E' tutto.
domenica 31 marzo 2013
Pastiera di riso
In effetti la mia è sconosciuta al grande pubblico e non si tratta di una variante a quella napoletana.
Non so da dove provenga e quale sia la diffusione geografica ma la mia si prepara da tempi immemorabili sull' appennino campano nella zona del Matese.
Gli ingredienti sono molto semplici e l'unica nota esotica è data dalla presenza della cannella.
Per due pastiere di media dimensione, tipo crostata per sei persone:
500 gr. di riso tipo Roma
1 lt. di latte
1 lt. d'acqua
10 uova + 2
400 gr. di zucchero + un cucchiaio
400 gr di farina 00
2 cucchiaini di sale
2 stecche di cannella
10 gr di cannella in polvere
2 cucchiai d'olio.
Per la preparazione del ripieno si mette a scuocere il riso con il latte, l'acqua, il sale e le due stecche di cannella. Quando bolle si continua a mescolare in modo che non si attacchi al fondo e in circa un'ora si dovrebbe ottenere una specie di risotto molto appiccicoso e scotto, lo si travasa in una zuppiera e si fa raffreddare a temperatura ambiente.
A riso freddo si incorporano le 10 uova, 400 gr. di zucchero e i 10 gr. di cannella ottenendo un impasto mollo ma non liquido.
In un'impastatrice si versano i 400 gr. di farina con le 2 uova un pizzico di sale due cucchiai d'olio evd'o e un cucchiaio di zucchero e un poco d'acqua. Si impasta a bassa velocità fino ad ottenere una palla elastica ma cedevole, si corregge la consistenza aggiungendo acqua o farina. Si pone su una spianatoia infarinata e si stende come per fare le tagliatelle.
Si divide in due parti, questa quantità serve per due pastiere, e si dispone in due pirofile infarinate. Nel catino che si forma si riempie con il riso, si rimbocca la sfoglia e si chiude con delle striscioline di pasta.
ATTENZIONE, infornare a circa 200 gradi con forno ventilato per circa 30 minuti ma appena si colora la pasta passare a forno statico per altri 20 minuti, l'interno deve cuocere con calma. In circa un'ora è cotta. Si lascia raffreddare in forno.
Si deve consumare il giorno successivo e comunque mai prima di Pasqua, altrimenti c'è dentro il SERPENTE, che nella piccola cosmogonia di mia nonna Maria Domenica è niente_popò_di_meno che il Demonio.
Buona Pasqua a tutti.
giovedì 21 marzo 2013
Carciofi alla romana
Per due persone si aquistano 4 carciofi Mammole quelli senza spine. Una volta eliminate le foglie esterne più coriacee e il cuore peloso con le spinette in esso contenute si prepara un trito con aglio, guanciale, prezzemolo, un pizzico di sale e una manciatina di pane grattato.
Scostando le tenere foglie rimaste si riempie gli interstizi e il centro con il trito preparato.
Si mettono i carciofi a testa in giù in una pentola, si aggiunge un filo d'olio e acqua tiepida fino a coprire a metà i carciofi. Si fa cuocere per circa mezz'ora con il coperchio. Quando la parte centrale è tenera i carciofi sono cotti.
Scostando le tenere foglie rimaste si riempie gli interstizi e il centro con il trito preparato.
Si mettono i carciofi a testa in giù in una pentola, si aggiunge un filo d'olio e acqua tiepida fino a coprire a metà i carciofi. Si fa cuocere per circa mezz'ora con il coperchio. Quando la parte centrale è tenera i carciofi sono cotti.
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