giovedì 14 novembre 2013

Castagnaccio

Farina di castagne 400 gr. -Acqua 600 ml -un pizzico di sale -80 gr. di uvetta -30 gr. di pinoli
-un mazzetto di rosmarino -olio evd'oliva qb -pan grattato -un cucchiaino di zucchero.
Miscelare l'acqua con la farina di castagne, la consistenza deve essere molto morbida, come lo yogurt magro. Si aggiunge il sale, lo zucchero, 1/4 dell'uvetta e metà dei pinoli.
In una casseruola bassa unta d'olio si cosparge di pan grattato uniformemente, quello in eccesso si butta. Versare il composto delicatamente per non rovinare la foderatura col pan grattato, cospargere con l'uvetta e i pinoli rimasti e il rosmarino. Alla fine mettere un filo d'olio evd'oliva sulla superficie.
Si inforna per 1/2 ora a 200°. La prova che è cotto si ha quando è tutto screpolato e di un bel marrone intenso. Lasciatelo raffreddare in forno.

lunedì 8 luglio 2013

Totanelli

Rieccomi, passa il tempo e il blog langue.
I totani sono una prelibatezza, come li faccio io sono eccezionali, sono un po esaltato perché ho appena finito di mangiarli  accompagnati con abbondante Friulano DOC, quello che una volta si chiamava Tocai o Tokay all'ungherese.
Si prendono i totani, e una volta puliti, è intuitivo, si tagliano per il lungo in terzi. In poco olio exra vergine si fa soffriggere due spicchi d'aglio e un peperoncino. Si alza il fuoco e si mettono i totani. Quando cominciano ad accortocciarsi si aggiunge l'equivalente di pomodorini ciliegino tagliati a pezzettini. Si sala e si incoperchia, dopo 7/8 minuti, se c'è ancora liquido sul fondo si fa evaporare a fuoco vivace. Sono pronti. Come si vede dalla foto accompagnati con riso Basmati fanno una specie di primo piatto informale.
Vale la pena spendere due parole sul Friulano. Questo è uno dei migliori bianchi italiani ma da quando la CEE stabilì che il nome Tocai (Tokay) poteva essere usato solo dai vini provenienti dall'omonima città ungherese è caduto un po in disgrazia. Mi dispiace moltissimo e ne consiglio il consumo.

sabato 4 maggio 2013

Frittata con fagiolini

Un tre etti di fagiolini, spuntateli e lessateli col sale. Ci vogliono una ventina di minuti. Tagliateli a pezzetti di circa un centimetro e soffriggeteli con il burro e un po di pepe.
Sbattete le uova, almeno sei con un pizzico di sale e del parmigiano reggiano, incorporate i fagiolini e versate il tutto in una padella con olio bollente. Fate rapprendere con un coperchio e dopo circa dieci minuti girate la frittata dall'altro lato. Lasciate cuocere per altri due minuti e controllate con una forchetta che l'interno sia completamente solido.
Come tutte le frittate è ottima anche fredda. Ci si possono fare dei buonissimi panini.

martedì 16 aprile 2013

Cozze

Cozze un chilo per due persone. Cipolla, olio e prezzemolo, una noce di burro. Non tutti lo sanno ma le cozze sono il piatto nazionale dei belgi. Le ho comprate all'esselunga, in questo periodo vengono dalla Spagna, sono enormi , buone, succulente ed economiche. Devono essere lavate accuratamente con una spazzolina. Si fa sciogliere il burro con l'olio e rosolare appena la cipolla. Si mettono le cozze e si incoperchia a fuoco vivo. in cinque minuti sono tutte aperte, se non lo sono aspettate che lo siano. Aggiungete il prezzemolo tritato richiudete per un minuto e servite. In Belgio le mangiano con le patatine fritte. A Milano c'è un posto dove le fanno in vari modi alla maniera dei belgi: Le vent du nord. Un po' di oceano in questa città di palude.

Panesecco e cozze

Povero povero e si ricicla il pane vecchio. Ci vuole un kilo di cozze, un po di pane secco a fette, quando avanzate il pane tagliatelo a fette che dopo è difficilissimo. Se non avete il pane possono andar bene le friselle però così non siete green.
Un po di prezzemolo, l'immancabile aglio tre o quattro spicchi a fettine, olio xtvd'o.
Si cuoce le cozze, qualche minuto a fuoco vivo con l'aglio e il prezzemolo. Quando sono aperte si tritano i molluschi con prezzemolo fresco e si adagiano sulle fette di pane secco, si irrora il tutto con il liquido di cottura filtrandolo con un colino fine e un filo d' olio xtvd'o. Un paio di cozze intere per guarnire, et voilà. L'ho mangiato per la prima volta ieri sera è stata una bella sorpresa, eccellente.

lunedì 8 aprile 2013

Piselli con la pancetta

Si soffrigge in olio una cipolla bianca di medie dimensioni tagliata a fettine e quando è un po dorata si aggiunge una fetta di pancetta tesa tagliata a piccole striscioline.Quando il grasso della pancetta diventa trasparente e il magro un po tostato si aggiungono i piselli, si fanno saltare per un paio di minuti, si aggiunge mezzo bicchiere d'acqua e si porta a bollore. Dopo cinque minuti si mette il coperchio e si lascia cuocere a fuoco lento per altri dieci minuti.Dovrebbero essere cotti, comunque assaggiateli e se sono cotti aggiungete il sale. Se l'acqua di cottura non è completamente evaporata alzate la fiamma e fate evaporare.Adesso sono proprio pronti.

domenica 7 aprile 2013

Cavolfiore con le acciughe

Si lessa un cavolfiore al vapore diviso in ciuffetti, circa venti minuti.
In un padellino d'olio extra vergine d'oliva si soffrigge uno scalogno tagliato finemente. Quando lo scalogno è imbiondito si aggiungono una decina di filetti di acciuga sotto sale ben lavati e asciutti. Si versa la salsina d'acciughe sui ciuffetti di cavolfiore direttamente nel piatto.
E' tutto.

domenica 31 marzo 2013

Pastiera di riso

Come sempre a Pasqua faccio la pastiera di riso, sono ormai il depositario della tradizione di famiglia. Quest'anno ho scoperto anche di essere stato l'unico, comprese zie e cugine ad averla fatta. Loro si sono convertite alla piu nota e blasonata pastiera napoletana, per intenderci quella col grano, l'acqua di fiori d'arancio, la ricotta i canditi e la pasta frolla.
In effetti la mia è sconosciuta al grande pubblico e non si tratta di una variante a quella napoletana.
Non so da dove provenga e quale sia la diffusione geografica ma la mia si prepara da tempi immemorabili sull' appennino campano nella zona del Matese.
Gli ingredienti sono molto semplici e l'unica nota esotica è data dalla presenza della cannella.
Per due pastiere di media dimensione, tipo crostata per sei persone:
500 gr. di riso tipo Roma
1 lt. di latte
1 lt. d'acqua
10 uova + 2
400 gr. di zucchero + un cucchiaio
400 gr di farina 00
2 cucchiaini di sale
2 stecche di cannella
10 gr di cannella in polvere
2 cucchiai d'olio.

Per la preparazione del ripieno si mette a scuocere il riso con il latte, l'acqua, il sale e le due stecche di cannella. Quando bolle si continua a mescolare in modo che non si attacchi al fondo e in circa un'ora si dovrebbe ottenere una specie di risotto molto appiccicoso e scotto, lo si travasa in una zuppiera e si fa raffreddare a temperatura ambiente.
A riso freddo si incorporano le 10 uova, 400 gr. di zucchero e i 10 gr. di cannella ottenendo un impasto mollo ma non liquido.
In un'impastatrice si versano i 400 gr. di farina con le 2 uova un pizzico di sale due cucchiai d'olio evd'o e un cucchiaio di zucchero e un poco d'acqua.  Si impasta a bassa velocità fino ad ottenere una palla elastica  ma cedevole, si corregge la consistenza aggiungendo acqua o farina. Si pone su una spianatoia infarinata e si stende come per fare le tagliatelle.
Si divide in due parti, questa quantità serve per due pastiere, e si dispone in due pirofile infarinate. Nel catino che si forma si riempie con il riso, si rimbocca la sfoglia e si chiude con delle striscioline di pasta.
ATTENZIONE, infornare a circa 200 gradi con forno ventilato per circa 30 minuti ma appena si colora la pasta passare a forno statico per altri 20 minuti, l'interno deve cuocere con calma. In circa un'ora è cotta. Si lascia raffreddare in forno.
Si deve consumare il giorno successivo e comunque mai prima di Pasqua, altrimenti c'è dentro il SERPENTE, che nella piccola cosmogonia di mia nonna Maria Domenica è niente_popò_di_meno che il Demonio.
Buona Pasqua a tutti.

giovedì 21 marzo 2013

Carciofi alla romana

Per due persone si aquistano 4 carciofi Mammole quelli senza spine. Una volta eliminate le foglie esterne più coriacee e il cuore peloso con le spinette in esso contenute si prepara un trito con aglio, guanciale, prezzemolo, un pizzico di sale e una manciatina di pane grattato.
Scostando le tenere foglie rimaste si riempie gli interstizi e il centro con il trito preparato.
Si mettono i carciofi a testa in giù in una pentola, si aggiunge un filo d'olio e  acqua tiepida fino a coprire a metà i carciofi. Si fa cuocere per circa mezz'ora con il coperchio. Quando la parte centrale è tenera i carciofi sono cotti.

sabato 2 marzo 2013

Muffins

Questa è la ricetta per come mi è stata passata da mia cugina, mi sono preso la libertà di non metterci le banane e i mirtilli, mi sono stati forniti anche i misurini che le massaie americane adoperano in cucina.
I am writing the muffins recipe, the only difference is the measuring system.
Ingredients:
1 1/2 cups of all-purpose flour
1 teaspoon  baking powder
1 teaspoon baking soda
1/2 teaspoon salt
3 large bananas, mashed
3/4 cup white sugar
1 egg
1/3 cup butter,melted
1 Preheat oven to 350 .Coat muffins pans with non-stick spray or use paper liners.Sift together the flour baking powder,
baking soda and salt, set aside.
2 combine bananas,sugar ,egg and melted butter in a large bowl.Fold in flour mixture and mix until smooth(if you want to
this is the time to add a cup of blueberries.
Scoop into muffins pans,Bake for 20 to 25 minutes. Muffins will spring back when lightly tapped.

Questi sono i misurini più o meno standard usati in USA per gli ingredienti in cucina, si va dal più piccolo che corrisponde a circa 1/2 cucchiaino da te al più grande che è circa una tazza da te. Al loro interno, i più grandi sono suddivisi in mezzi e terzi.
Sul manico c'è la corrispondenza in ml. è abbastanza pratico.



giovedì 14 febbraio 2013

A cena con Picard

Hanno aperto un punto vendita di Picard vicino casa, è un'azienda francese che produce e vende al dettaglio prodotti surgelati. A me ricorda Parigi, strano ma è così. Se stai a Parigi, come in qualsiasi altro posto per un po di tempo non è che puoi sempre mangiare al ristorante o nei bistrot, ogni tanto ma anche spesso ti devi fare da mangiare e ciascuno ha i suoi punti di riferimento. Per me uno di questi posti è Picard, assieme a Momoprix e a una miriade di negozietti indiani, cinesi e africani.
A Parigi si trova dappertutto, sette giorni la settimana e fino a tarda sera.  Così ieri sera sono andato a far visita a questo negozio, ho acquistato un po di cose, le ho cucinate e questo ne è il resoconto. devo subito dire che ne sono rimasto soddisfatto.
Involtini di verdura vietnamiti e ravioli al vapore cinesi. I primi si cuociono in forno a 190 gradi per quindici minuti, vengono ben croccanti e conditi con una salsina agrodolce compresa nella confezione sono ottimi. I ravioli cinesi con cavolo e porco si preparano in cinque minuti a vapore. Anche questi ultimi prevedono compresa nella confezione una bustina di condimento di soia.
Come dessert mi sono inventato questo abbinamento: offerta del mese,  sei pancakes € 1,45. Pronti in due minuti nel tostapane, vengono belli morbidi con una leggerissima crosticina in superficie.  Appena pronti, ancora caldi li ho guarniti con una cucchiaiata di "Le caramel beurre salé" un gelato al caramello leggermente salato.
Per due persone, escluso il riso e le bevande:
3,60 euro i ravioli
3,20 euro gli involtini
1,40 euro i pancakes
3,95 euro una vaschetta da 500 ml il gelato
Meno di 11,85 euro.
Le immagini sulle confezioni corrispondono abbastanza bene al contenuto, spesso non è così.


mercoledì 13 febbraio 2013

Branzino al cartoccio

Ricetta semplicissima e veloce, il pesce deve essere un po grande, sei o sette etti. Si eviscera e si lava, non serve squamarlo. Si adagia su un foglio di alluminio da cucina unto con un poco d'olio e si farcisce con aglio a pezzi, fette di limone solo all'esterno e un poco di sale, un filo d'olio anche sopra. Non esagerate con i condimenti, ingredienti minimi.
Il branzino è un pesce molto delicato meno si spezia e condisce meglio si assapora. In inverno mette su un po di grasso nella zona ventrale che cuocendo si scioglie, per cui è meglio lesinare con i grassi di cottura. mettere in forno a 180 gradi e lasciatelo lì per un quarto d'ora. Per controllare la cottura guardatelo nell'occhio, se è completamente bianco, tipo uovo sodo, è cotto.
Servitelo ripulito e senza pelle. Per due è un discreto pasto. Vorrei provarlo con le rape bollite.

sabato 9 febbraio 2013

Cuffietta per limone

Un sistema per trattenere i semini del limone quando si strizza sulle pietanze. Semplicissimo, efficace ed economico, Quasi disarmante. Solo in America si potevano inventare una cosa del genere. Io l'ho visto e usato in un ristorante italiano di Cranston RI,  PapaRazzi. E' una catena di Trattoria - Bar con cucina a vista dove si mangia italo-americano. Buona ma io ho mangiato il salmone cotto nell'affumicatore. Quando mi sono stupito del filtro me ne hanno regalati una ventina.

domenica 3 febbraio 2013

Costolette d'agnello con l'aglio

Cinque o sei costolette d'agnello e tre o quattro spicchi d'aglio a persona, rosmarino, olio, sale. Si prende una pirofila da forno e si ricopre il fondo con un filo d'olio, vi si adagiano le costolette e il rosmarino, gli spicchi d'aglio vanno messi con la loro cuticola, ovvero non devono essere ripuliti della pellicina che li contiene ma solo separati. Un filo d'olio e un poco di sale sopra. Scaldato il forno a circa centosessanta gradi si inforna. Dopo una decina di minuti si abbassa il forno a centoventi gradi e si lascia cuocere per una quindicina di minuti. Dovrebbe essere pronto. Va servito con gli spicchi d'aglio, che ripuliti della cuticola si possono spalmare sulla carne o sul  pane per accompagnare la pietanza. l'aglio s'è trasformato in una crema morbida e saporita perdendo il sapore pungente ed è perfettamente digeribile. In Francia si fa un uso abbondante dell'agio che nelle ricette di arrosti è cotto in questa maniera, dà un aroma meno intenso alla carne e diventa un contorno.

mercoledì 30 gennaio 2013

Porri

Quattro porri di belle dimensioni, olio, sale, aceto e pepe se piace.
Si lavano i porri togliendo gran parte delle foglie verdi. Tagliate in tronchetti da dieci centimetri le parti rimanenti, poi si adagiano in una pentola con acqua salata appena a ricoprirli e si aggiungono un paio di cucchiai d'olio. In circa quindici minuti sono cotti, schiacciateli un pochino in un piatto e condite con un cucchiaio d'aceto e un filo d'olio e se vi piace macinateci sopra una spolverata di pepe. Serviteli tiepidi.

martedì 29 gennaio 2013

Tartare di carne


Tre etti di polpa scelta di manzo magra, una piccola cipolla, un pugno di capperi sottaceto, un cucchiaio di senape media, salsa worcestershire qualche goccia, tabasco qualche goccia, mezzo limone, sale e un filo d'olio extra vergine d'olive.
Con un coltello molto ben affilato si trita la carne e in una tazza si unisce al limone e al sale. Fatti sgocciolare i capperi e pulita la cipolla si passano in un frullatore. A questo punto si incorporano tutti gli ingredienti e si serve con insalata.
Aggiustate di sale e con gli altri condimenti a piacere.




martedì 22 gennaio 2013

Frittata con le cipolle

Mezzo chilo di cipolle bianche, sei uova, olio, sale, pepe.
Si fanno stufare le cipolle tagliate sottili in poco olio per circa 15 minuti, se si asciugano troppo rischiando di bruciare si aggiunge poca acqua calda e si mette il coperchio. Prima di spegnere, si alza la fiamma e mescolando si fa evaporate l'umidità ancora presente. In una zuppiera si sbattono le uova con il sale un poco di pepe, fino ad ottenere un composto fluido ed omogeneo. Si incorpora la cipolla stufata e si versa in una padella con olio bollente. Il fuoco si deve abbassate altrimenti brucia sotto e non si cuoce. Quando per lo più è solidificata e rimane cruda solo in superficie si gira la frittata con un coperchio liscio e si rimette nella padella. Ancora qualche minuto ed è pronta. Controllare con una forchetta che sia ben cotta anche all'interno.

domenica 20 gennaio 2013

Nabemono なべ物

Ho mangiato questo piatto giapponese nel mio ristorante preferito, Tomoyoshi.
Normalmente prendo Sashimi di pesce, lo fanno molto bene e in abbinamento ad un antipasto, al riso bianco e al gelato o al caffè propongono un menù a prezzo fisso di 16,00 Euro. Solo a pranzo, anche il sabato e la domenica. Ogni tanto lo chef propone dei piatti meno scontati, e oggi ci ha offerto di provare questo. Sulla definizione rimando a più qualificate fonti, posso raccontare cosa c'è dentro, almeno cosa c'era oggi e cosa ho riconosciuto. E' quello che noi definiremmo una minestra calda servita in pentola, da cui nabe che significa pentola. Tofu, polpette di carne di manzo, funghi, cavolo cinese, foglie di porro, un uovo in camicia, miso. Sulle spezie e i condimenti non mi esprimo, troppo complicato. L'ho trovato delizioso, profumato e saporito.

Il clima freddo e nevoso di questi giorni ha contribuito a farmelo apprezzare. Accompagnava questa pietanza una ciotola di uova di Branzino con erba cipollina e del riso bianco.

sabato 19 gennaio 2013

Conchiglie coi peperoni

Aglio, peperoni, pasta,sale e ricotta secca.
Si soffrigge un poco l'aglio con l'olio e si mettono i peperoni lavati e tagliati a listarelle. Si porta a cottura a fuoco molto basso e con il coperchio. Si aggiusta di sale.
Cotta e scolata la pasta si condisce e si cosparge con abbondante ricotta grattugiata.
La foto con sopra la ricotta grattugiata era più brutta e quindi ho usato quella senza. La ricotta è essenziale.

mercoledì 16 gennaio 2013

Carne alla pizzaiola

Grande risorsa. Veloce facile e gustosa ricetta, e se si abbonda ci si condiscono gli spaghetti.
Quattro fettine di polpa scelta di manzo, due spicchi d'aglio, una scatola di pomodori a pezzetti, origano, olio e sale.
Si fa soffriggere l'aglio per qualche minuto e si aggiungono le fette di carne. Una volta rosolata la carne sui due lati si toglie e si ripone in un piatto. Aggiunta la polpa di pomodori, l'origano e un pizzico di sale si fa restringere il sugo e si rimette la carne. Dopo una decina di minuti dovrebbe essere pronto. servire ben caldo con pane in abbondanza o riso o cus cus.

sabato 12 gennaio 2013

Ratatouille improvvisata

Non è il periodo ma tant'è, le verdure nascono tutto l'anno negli scaffali del supermercato. Questo è il periodo delle verze e delle rape, che tristezza.
Avevo in frigo qualche peperone e delle patate, le cipolle e i capperi. Ho comprato una melanzana ed ho fatto questa ratatouille improvvisata.
Tre peperoni rossi, una melanzana, tre patate, una cipolla dorata di belle dimensioni, una manciata di capperi sott'aceto, olio d'olive, mezza tazzina d'aceto. Procedura standard. Lavare ripulire e tagliare.
Si fa scaldare l'olio e si mette tutta le cipolla, quando è appassita si aggiungono i peperoni e si alza un poco il fuoco per non bloccare la cottura. Bisogna fare in modo che frigga e non frigga.
Si aggiungono le melanzane, dopo un pochino le patate. Le patate devono essere aggiunte ad un terzo della cottura altrimenti poi si spappolano. Infine capperi e sale, mezzo bicchiere di acqua calda e il coperchio. Quando tutto è cotto si aggiunge mezza tazzine di aceto bianco e si alza il fuoco mescolando delicatamente. Appena è evaporato l'aceto spegnete. Ci vorranno in tutto circa trentacinque minuti di cottura. Questa è una ricetta variabile, potete metterci tutti gli ortaggi che vi piacciono e ogni volta viene diversa. Come tutte le ricette che contengono molti sapori ha bisogno di riposare, così gli aromi hanno modo di amalgamarsi. Consiglio di prepararla la sera e di consumarla, riscaldata a colazione il giorno successivo con l'aggiunta di olio d'oliva crudo e un poco di pepe macinato al momento.

martedì 8 gennaio 2013

Zuppa del Casale

Ogni tanto ci riprovo, devo anche ammettere che non è una delusione completa. Il prodotto è surgelato da una nota marca e il prezzo si aggira sui due euro per seicento grammi e quattro persone. Questa volta la busta contiene: cereali integrali 28,3% (avena integrale reidratata, farro integrale reidratato), brodo vegetale ( ingredienti: acqua, sale estratto di lievito, cipolla, carote, pomodoro, olio d'oliva, sedano, prezzemolo, aglio), verza, fagioli cannellini reidratati, 12,8%, cavolo nero 7,8%, bietola, patate, polpa di pomodoro, zucchine, carote, olio extravergine d'oliva 0,9%, cipolla, porro, sale, sedano, aglio, pepe nero, peperoncino. Si aggiunge centocinquanta millilitri d'acqua e si fa bollire per otto minuti, io ne ho aggiunti il doppio perché volevo una minestra. Nonostante tutta questa roba risulta piuttosto insipido, nonostante sia specificato di non aggiungere sale, bisogna aggiungerne parecchio. Giusto per non fidarmi l'ho preparato con un soffritto di cipolla bianca.
Un discorso a parte si dovrebbe fare per le immagini. La foto del piatto non è un gran che lo ammetto ma comunque da un'idea abbastanza realistica e precisa del risultato. Se la si confronta con quella sulla confezione fa piuttosto schifo. La mia domanda è: con il contenuto della busta è possibile realizzare un'immagine come quella sulla confezione?
Il tutto risulta commestibile e direi anche gradevole, ma la differenza estetica è stridente.


domenica 6 gennaio 2013

Peperoni imbottiti

Questa è una ricetta di famiglia, si prepara per le feste natalizie. Oggi è la Befana e le feste sono finite.
Gli ingredienti sono semplici ma ciò che li rende unici è il peperone. Si devono usare i peperoni sott'aceto, possibilmente rossi. Quando è il tempo, cioè a fine agosto si raccolgono i peperoni o si comprano e si mettono così come sono, avendo la cura di lavarli e asciugarli, in un contenitore pieno d'aceto. Se l'aceto dovesse essere troppo forte si aggiunge un terzo d'acqua. I peperoni galleggiano, per cui si deve provvedere a metterci un peso sopra per tenerli immersi. A Natale saranno pronti .
Per farne sei di piccola taglia ci vogliono i seguenti ingredienti: Mollica di pane tipo pugliese circa tre etti, aglio finemente tritato due spicchi , acciughe in salamoia dieci filetti, olive kalamata due etti, uova di gallina due, capperi cinquanta grammi, formaggio pecorino grattugiato trenta grammi.
Si comincia facendo soffriggere il pane sbriciolato in poco olio e un poco di sale. Una volta raffreddato, si uniscono tutti gli ingredienti, formando un impasto morbido ma consistente. Le olive vanno in parte tritate e in parte denocciolate. I capperi anche. A questo punto si puliscono i peperoni togliendo il picciolo e i semi che si trovano all'interno, attenzione perché sono abbastanza delicati, si fanno sgocciolare e si asciugano molto bene. Ora si riempiono ben bene fino in cima, per chiuderli si usa un pezzo di crosta del pane ritagliata a misura per ciascun peperone.
In una padella fonda si porta ad ebollizione circa un litro d'olio di arachidi, mia mamma usa quello ecstra vergine  di olive, secondo me costa troppo e il risultato è troppo connotato dall'olio. Ora si fanno friggere un paio per volta avendo cura di rigirarli sovente. In un quarto d'ora dovrebbero essere cotti.
Si fanno sgocciolare su carta paglia e sono pronti. Io consiglio di mangiarli freddi il giorno successivo in maniera che l'impasto prenda un po' del sapore dell'aceto contenuto nel peperone.


martedì 1 gennaio 2013

Auandi

La zia, Si chiama Vera è una vera zia.
Ieri ha fatto gli struffoli e siccome si parlava di auandi già che c'era me ne ha fatti un po.
E' un dolce che si fa per carnevale, ma siccome è lo stesso impasto degli struffoli e ce l'aveva pronto me li ha fatti seppur contravvenendo alle regole.
Per l'impasto e gli ingredienti si veda gli struffoli.
Però poi invece che fare delle palline si spiana e si realizzano delle striscioline lunghe circa cinquanta centimetri e larghe un dito, si fanno girare un paio di volte intorno alla mano e si chiudono con un nodo lasco. La foto lo spiega meglio.
Si fanno friggere in abbondante olio bollente, si scolano e sono pronti.
Si può cospargerli di zucchero a velo. Io preferisco di no.
Mi raccomando, per carnevale.